Gennaio 2024: mi accorgo che il mio passaporto è scaduto. Cerco istruzioni in Questura, mi informano che devo prenotare un appuntamento sul sito. Provo per giorni e giorni, mai un buco sul calendario degli appuntamenti. Parlando con amici, vengo a sapere che tanti hanno lo stesso problema. Ritorno all’ufficio Passaporti, pongo la questione e mi svelano il segreto, dandomi un’informazione che non era scritta sul sito… e così tutti ebbero il passaporto felici e contenti! Come racconta questa poesiola.
Se vuoi fare il passaporto
devi esser molto accorto:
sveglia presto, con il dito
pronto a fare clic sul sito.
Ma ricorda che c’è un quid:
devi entrare con lo Spid,
o con carta o con la App,
e se sbagli è un patatrac.
Or sei pronto al cimento
di trovar l’appuntamento:
faccio clic, e già deduco
che a Belluno neanche un buco.
Ci riprovo dopo un pezzo
e a Cortina, in quel d’Ampezzo,
trovo un buco in calendario,
tra sei mesi, con l’orario.
Accidenti, sono fritto,
come vado io in Egitto?
Vado a chiedere in questura,
per trovar la quadratura,
E mi dicon che c’è un trucco
che mi fa restar di stucco.
Ogni giorno alle otto
loro pubblicano un lotto
di alcuni appuntamenti
in questura con gli agenti.
Ma dai clic sono assaliti
e van subito esauriti.
Or svelato è l’arcano:
la mattina, sul divano
alle otto meno un quarto
con il sito io riparto
fin che appare il calendario
con un buco nell’orario,
e con fare alquanto chic
faccio in fretta a fare clic.
Finalmente avrò il diritto
di andarmene in Egitto!
Però prima devo andare
alle poste ad aspettare
il mio turno al botteghino
per pagare il bollettino.
Poi la marca c’è da bollo
come vuole il protocollo.
Poi due foto: vai in stazione
tieni fede all’istruzione:
Nella foto, stai attento,
non devi sembrar contento,
neanche serio, occhi aperti,
tu vorresti assai piacerti,
ma poi sempre il risultato
è una faccia da sfigato.
Finalmente è il momento
del vitale appuntamento:
batte il cuore, sottoposto
al pensier se tutto è a posto.
Sono accolto da un agente
accogliente e sorridente.
Le mie carte le confronta
poi del dito vuol l’impronta.
finalmente ho il verdetto:
tutto a posto, è perfetto,
potrò avere il passaporto
e partir per l’aeroporto!