Clara, Mauro, Jeison, Melanis, Salvatore, Francesco, Francesco, Giuseppe
Era il 30 maggio del 1999 e due ragazzi si stavano dirigendo verso un parco divertimenti ma, mentre si addentravano nella strada principale, si accorsero che erano rimasti senza carburante, così decisero di fermarsi da un benzinaio che si trovava lì vicino. Il benzinaio era un tizio molto strano: aveva i vestiti strappati ed era molto sporco. I due ragazzi fecero benzina e se ne andarono.
Verso la mezzanotte, si accorsero che c’era un’auto dietro di loro che li seguiva da un po’ di tempo. Si fermarono e decisero di scendere dalla macchina; si accorsero che vicino alla strada c’erano delle gocce di sangue… e da lì ebbe inizio il vero inferno!
L’auto dietro di loro li raggiunse e accosto lì vicino. La portiera si aprì e uscì un individuo strano… era il benzinaio! Questi raccontò ai due ragazzi di essere stato aggredito e derubato da due giovani, dei quali uno era rimasto ferito durante la colluttazione.
Le gocce di sangue lungo la strada potevano appartenere al giovane infortunato? Il benzinaio e i due ragazzi decisero di farsi guidare dalla traccia rossa, camminarono e arrivarono in un vecchio fienile abbandonato.
Nel fienile trovarono i due rapinatori che, appena videro gli intrusi, scapparono in auto. Da lì ebbe inizio un inseguimento… ma dopo un quarto d’ora di corsa furiosa, appena usciti da una galleria, i rapinatori svoltano improvvisamente l’angolo e scomparvero, come se si fossero volatilizzati! Stupiti, i tre inseguitori chiamarono la polizia che perquisì ogni angolo del quartiere ma non trovò nulla e nessuno.
Giorni dopo avvennero molti altri furti. I furfanti venivano prontamente scoperti, partiva l’inseguimento ma poi, nello stesso quartiere, nella stessa strada e nello stesso punto questi scomparivano.
Un bel giorno avvenne un ulteriore furto che scatenò l’ennesimo inseguimento; si pensava che anche in questa occasione la fuga dovesse finire nello stesso posto. Ma questa volta i rapinatori scomparvero in un altro luogo.
I poliziotti che inseguivano i rapinatori notarono che, prima di sparire, la marmitta della macchina aveva emesso del fuoco per un secondo …era un segno, un indizio per risolvere il mistero della sparizione!
Il giorno seguente i poliziotti andarono ad indagare nei due punti della città e si accorsero che in entrambi i siti si trovavano due enormi tombini. Il capitano decise di far appostare più pattuglie: due, nei pressi dei due tombini, mentre una terza aveva il compito di fingere di inseguire i ladri fino al punto della scomparsa.
La notte i ladri tornarono a rapinare e di nuovo scomparvero all’improvviso; fortunatamente, la pattuglia che era di guardia notò che, nel momento in cui la macchina faceva uscire il fumo, uno dei due ladri seduto all’interno di essa cliccava un pulsante ed il tombino si spalancava; la macchina scompariva all’interno del vano e il tombino si richiudeva dietro dieci secondi dopo.
La notte seguente, i poliziotti si appostarono in una postazione più vicina a quella dei ladri e, dopo che il tombino fu aperto, riuscirono ad entrare anche loro nel luogo misterioso. Una volta dentro, i poliziotti si accorsero di trovarsi in una fogna, che tuttavia sembrava un vero covo di ladri.
Uno dei poliziotti si girò e vide un’enorme saracinesca con appeso un grosso cartello con la scritta “Vietato aprire!” ma i poliziotti la aprirono e all’interno della stanza retrostante…c’erano lingotti d’oro e tante cose di valore. Poi trovarono un’altra stanza piena di armi: fucile, pistole, ecc.
Nel frattempo, i ladri avevano sentito rumori, quindi, aggredirono i poliziotti e li intrappolarono.
Il giorno dopo, saputa la notizia, l’arma mandò delle pattuglie a liberare i poliziotti. Quando le pattuglie arrivarono c’erano delle trappole ma riuscirono a superarle. Subito dopo ci fu una sparatoria tra polizia e ladri: vinsero le pattuglie, che liberarono i poliziotti e fecero arrestare i ladri!